Sesta giornata di Campionato di Serie D, Girone B
Pallacanestro Budrio 289–AICS Forlì 70–77
I tabellini:
Budrio: Tuccillo 14, Zambon 12, Cesari 11, Zitelli 10, Lazzari 7, Cesario 7, Manini 3, Quarantotto 2, Paolucci 2, Campagna 2, Maccaferri n.e, Bonaga n.e. All.re Bovi, Vice All.re Cantelmi.
Parziali: 22-13; 39-31; 59-54
Partita svolta il: 5/11/16
Mura amiche del PalaMarani ancora ossimoricamente ostili ai giovani leoni.
Buona prestazione da parte dei nostri ragazzi, a cui è mancato appena il coronamento dei 2 punti in classifica per chiudere una gara che ha messo in luce quanto di positivo questo gruppo giovane e talentuoso può fare.
L’avversario non era dei più semplici da affrontare. Seconda in classifica infatti, Forlì ha potuto contare su di un ventaglio ampio di giocatori esperti, che nei momenti cruciali hanno saputo avere quella freddezza a noi venuta meno.
Il primo quarto è il migliore per la formazione gialloblù. Con rapide incursioni in area ed una difesa dalle mani leste, riusciamo a portarci fino al massimo vantaggio di +9.
Questo margine, anche se non confortante, viene adeguatamente mantenuto sino alla fine del terzo quarto, quando un calo di concentrazione ci porta a perdere fin troppi palloni e a lasciare sguarnita la difesa in più d’una occasione.
Il quarto ed ultimo periodo è sanguinoso. Il parziale subìto in apertura di 0-10 ribalta gli equilibri, ponendo Budrio nella posizione d’inseguitore, fino a quel momento interpretata dagli ospiti. All’ultimo minuto, ancora nessuna delle due squadre è riuscita ad avere la meglio sull’altra. E’ solo nel rocambolesco epilogo che Forlì trova il capitano Ravaioli, sino a questo momento arginato magistralmente dalla difesa Budriese, e soffia ai gialloblù una vittoria che avrebbe significato molto per i giovani leoni.
Peccato per una sconfitta immeritata, ma comunque giunta inesorabile a smorzare ancora una volta gli animi. Si guarda già avanti però, facendo tesoro dei miglioramenti dimostrati e preparandosi a metterli in pratica contro avversari meno facinorosi.
Francesco Zuppiroli